A FIRENZE PER IL G20 DELL’AGRICOLTURA
Di Nadia Fondelli
Firenze ospita a metà settembre il G20 dell’Agricoltura, un forum che coinvolge 35 nazioni sui temi della “Sostenibilità e resilienza agroalimentare.
Per prepararlo, il Comune di Firenze e l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino danno vita a un progetto dal titolo “Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio” che incornicia la mostra di Elisabetta Rogai, l’artista madre della enoarte.
“Tutto è nato per caso – racconta la Rogai artista di fama internazionale – da una macchia di vino caduta su una tovaglia. Osservai quella macchia e le sfumature che si aprivano fra le trame del tovagliato e compresi che il vino poteva essere perfetto per il racconto pittorico anche perchè è un materiale vivo che si trasforma e “invecchia” sulla tela, virando i suoi colori nelle sfumature dal vermiglio al granato”.
Dopo dieci anni di performance e grandi successi in giro per il mondo dove enoarte ha esportato il meglio dell’enologia italiana su tela e aver dipinto con il vino addirittura un drappellone del Palio di Siena, la pittrice per la prima volta debutta nella sua città natale e lo fa entrando dalla porta principale nella sua sede più prestigiosa, Palazzo Vecchio.
Saranno le sue tele la prestigiosa anteprima del G20 con questa personale che costituisce di fatto l’anello di congiunzione fra arte e vino.
Nella spettacolare cornice di bellezza della Sala d’Arme, saranno organizzati nei 13 giorni di mostra incontri, tavole rotonde, dibattiti e degustazioni voluti dall’Associazione Nazionale Donne del Vino che mostrano come il vino sia uno strumento di sostenibilità sociale, economica e ambientale oltre che un accorciatore delle distanze fra città e campagna.
E pensare che tutto è nato per caso, dalla macchia su una tovaglia