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Il Diavolo abitava a Milano

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Il diavoletto in una Foto di Clker-Free-Vector-Images

Curiosità e storia della città meneghina

Di Ugo Rossi

Anche questa domenica vi racconto una storia che parla del diavolo. Ma stavolta, dopo il ponte di Lanzo Torinese, andiamo a scoprire dove si dice abitasse e vivesse e ritorniamo a Milano. Non sto parlando, ovviamente, di quello a righe rossonere che lasciamo tranquillamente nella sua dimora di san Siro, ma di tal Ludovico Acerbi, conosciuto da tutti all’ epoca come “il diavolo di Milano”.

Palazzo Acerbi a Milano in Corso di Porta Romana, deve il suo nome al nobile che lo acquistò e lo abitò nel ‘600

Per conoscere la sua storia, dobbiamo andare indietro fino al 1630 quando la peste falcidiò Milano uccidendo quasi mille persone ogni giorno. Nessuno aveva voglia di festeggiare vista la situazione del tempo, ma in un palazzo di Corso di Porta Romana 3, avvenivano sollazzi, baldorie di ogni genere e tipo. E chi li organizzava? Proprio lui… Ludovico Acerbi, marchese di Cisterna, Ricco di famiglia, acquistò l’intero palazzo (al quale diede il proprio nome con cui è tutt’ora conosciuto) e ne fece la sede dei ritrovi e delle libagioni a cui invitata periodicamente nobili e alte personalità del tempo e, più i morti crescevano, più le sue feste si facevano grandi e imponenti.

La leggenda narra che durante la pestilenza di Milano nel ‘600 in questo palazzo si organizzavano grandi feste da un uomo chiamato il Divaolo di Milano.

Un inviato descrisse quel luogo come frequentato da molte “larve” sedute accanto a un uomo inquietante, con un aspetto principesco ma dalla cui fronte usciva fuoco e con gli occhi lampeggianti. Tale personaggio viene descritto come “nè alto nè basso, con una folta barba, né bianco né nero, né grasso né magro” ed era solito aggirarsi per la città accompagnato da 16 servitori eleganti e ben vestiti e sei cavalli che tiravano la sua lugubre carrozza.

Milano, Palazzo Acerbi in Corso di Porta Romana, reperto bellico scagliato dall’ esercito austriaco contro l’insurrezione dei milanesi durante le famose 5 giornate del marzo 1848.

Si dice, inoltre, che delle persone invitate all’ interno del palazzo, nessuna fu colpita dalla peste, neppure i servi e chi aveva avuto contati con Acerbi. Che avessero tutti venduto l’anima al diavolo? Un’ ultima curiosità sull’edificio che nulla c’entra con intrighi diabolici: se guardate in alto vedrete una palla di cannone conficcata nel muro. Niente di strano, nessuno voleva uccidere Satana. Si tratta però di un reperto bellico scagliato dall’ esercito austriaco contro l’insurrezione dei milanesi durante le famose 5 giornate del marzo 1848. E, guarda caso, è rimasta infilata proprio nella casa che ha ospitato il diavolo. Fatalità?

A domenica prossima con altre curiosità sempre su enjoyitlaygo.com

Ugo Rossi: Giornalista pubblicista mi occupo da anni di accoglienza alberghiera e comunicazione. Amo il nostro Paese che ritengo il più bello del mondo e cerco di regalare emozioni a chi lo viene a visitare. Il mio motto? Strenuo difensore dell’uso della nostra lingua, alle persone piene di sè, preferisco di gran lunga le persone piene di se. Collaboro con EnjoyItalyGo per diffondere le bellezze italiane nel mondo.

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