Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia

Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 con Bergamo

Di Teresa Tardia

A Brescia si è inaugurato il nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia spazio che ha visto il contributo del Comune di Brescia e della Fondazione Brescia Musei e della Regione Lombardia.

Lo spazio è stato completamente aggiornato nei contenuti e all’interno del Grande e Piccolo Miglio nel Castello di Brescia

Questo è un evento che si colloca nell’anno in cui Brescia sarà Capitale Italiana della Cultura 2023 con Bergamo.

Il nuovo è caratterizzato da un approccio narrativo, orientato alla comprensione degli avvenimenti storici e allo sviluppo dell’historical thinking, allo scopo di leggere e interpretare le questioni della contemporaneità a partire dalla conoscenza del passato.

Tre sono i pilastri della trama narrativa del nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia vi sono i reperti storici con la cultura materiale del Risorgimento; le opere d’arte, che hanno contribuito a formare il nostro immaginario sull’epopea risorgimentale; nonché, la collezione digitale, che permette un approccio esperienziale al Museo, coinvolgendo il pubblico in un percorso di conoscenza ed esplorazione.

Le giubbe del Rinascimento esposte al Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia di Brescia.
Le giubbe del Rinascimento esposte al Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia di Brescia. Foto di Teresa Tardia

Nel nuovo allestimento, il Risorgimento italiano viene letto come parte integrante di fenomeni storici più ampi, che hanno riguardato l’intero continente europeo e la cui forza simbolica non si è esaurita nell’Ottocento.

Il Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia di Brescia, alterna scala locale ed europea, racconto e analisi, contenuti fisici e collezioni digitali, allo scopo di illustrare eventi, luoghi e protagonisti della storia risorgimentale in maniera innovativa.

La narrazione parte dalla Repubblica bresciana del 1797, passando attraverso le Guerre d’indipendenza e arriva alle soglie dei nostri giorni. Un focus particolare è riservato all’episodio delle Dieci giornate, che valsero alla città l’appellativo, reso celebre da Aleardo Aleardi e da Giosuè Carducci, di “Leonessa d’Italia”, per l’eroica resistenza popolare alle forze austriache (1849).

Il Leonessa d’Italia comprende anche una offerta  artistico e iconografico, della pittura bresciana già presso la Pinacoteca Tosio Martinengo con opere di artisti ottocenteschi e novecenteschi quali Angelo Inganni, Jean Adolphe Beaucé, Adolfo Wildt, Giovanni Battista Gigola, Caroline Deby, Eliseo Sala, Faustino Joli.

Il nuovo Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia intrattiene con il Castello di Brescia un legame inscindibile: durante l’Ottocento la fortezza – uno dei più affascinanti complessi fortificati d’Italia e il secondo più grande d’Europa – fu sede della guarnigione francese e poi di quella austriaca, che decise di rifunzionalizzare gli edifici e gli acquartieramenti militari, donando al Castello la forma di una grande caserma. Anche nel secolo successivo e fino al termine della Seconda guerra mondiale fu luogo di detenzione.

Castello di Brescia_Lombardia
Castello di Brescia_Lombardia. Foto di Fotostudio Rapuzzi

La componente digitale è trattata come una vera e propria collezione, che possiede la stessa dignità estetica, scientifica e narrativa degli oggetti fisici e si compone di slideshow in loop – raccolte di immagini a rotazione – che servono ad ampliare il racconto storico; tracce musicali, attivate attraverso sensori di prossimità in determinate aree del Museo, che fungono da soundscape e stimolano l’apprendimento dei contenuti; un Atlante Storico del Risorgimento, supporto didattico finalizzato a ricostruire le vicende storiche che a partire dal Settecento hanno condotto all’attuale configurazione geopolitica europea e infine 6 installazioni multimediali, dislocate in parti differenti del percorso, e dedicate a:

  1. Risorgimenti: video installazione che spiega i concetti chiave delle otto sezioni di cui si compone il Museo;
  2. Il “salotto”: una rievocazione dei salotti letterari e politici del primo Ottocento;
  3. Le Dieci giornate di Brescia: un box immersivo in cui si rivivono le emozioni dei dieci giorni che hanno reso celebre Brescia;
  4. I garibaldini bresciani: uno schermo interattivo per conoscere la storia dei partecipanti bresciani alla Spedizione dei Mille;
  5. Odonomastica: un totem che permette di visualizzare la toponomastica dedicata in Italia ai protagonisti e ai più celebri eventi del Risorgimento;
  6. I principi fondamentali della Costituzione italiana: un display su cui scorrono a ripetizione i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana.

L’intervento del Comune di Brescia e di Fondazione Brescia Musei, grazie al Bando Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo, ha voluto recuperare e valorizzare un bene storico nella storia della città di Brescia.  Resta dunque un museo da vedere!

Teresa Tardia
Teresa Tardiahttps://www.ttardia.it/
Specializzata nell’area delle risorse umane e people management. Executive e Corporate Coach a livello individuale, business Executive e di Team. Formatrice e Consulente con lo scopo di valorizzare le persone e il proprio potenziale. Svolge attività di Mentoring sia per i Coach che a livello manageriale. Sviluppa anche assessment aziendali. Il target di riferimento è rappresentato da aziende nazionali e internazionali con una spiccata attenzione alal gestione delle persone, sviluppo dei talenti e creescita. La sua mission è quella di rafforzare e sviluppare il potenziale delle persone verso nuovo mete, obiettivi e superare ostacoli, dare u n senso alle cose con gratitudine e riconsocimento di sè e degli altri.

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