Prospect Weekend, destinazione futuro
di Andrea Scheurer
La prima edizione del Prospect Weekend è iniziata ieri a Bressanone. I giovani prospetti italiani radunati per creare la nazionale del futuro. Cinque raduni, quasi 100 ragazzi under 16, nati fra il 2006 e il 2007, visionati da uno staff tecnico di alto livello. Sono i numeri della prima edizione del programma Prospect Weekend, iniziativa della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio per promuovere la crescita dei giovani talenti nazionali dell’hockey su ghiaccio.
![Prima edizione del Prospect Weekend](https://static.fisg.it/wp-content/uploads/2021/05/15075526/prospect-weekend.jpg)
Il progetto, coordinato dal direttore esecutivo dello sviluppo dell’hockey giovanile della FISG, John Parco, è iniziato a fine aprile da Asiago e terminerà a fine maggio ad Aosta. In mezzo, come detto, 5 mini-raduni di tre giorni ad Asiago, Bressanone, Fondo e, appunto, Aosta.
Da ieri, ragazzi e tecnici sono al lavoro a Bressanone sotto l’attenta guida di un ampio staff che può contare sulla supervisione dello svedese Torgny Bendelin, vero e proprio mentore del progetto. Il 64enne di Visby collabora da un paio di stagioni con la FISG, e per quanto riguarda l’hockey giovanile rappresenta una sorta di guru, avendo guidato come head coach la nazionale svedese under 20 e under 18 alla conquista di un argento e un bronzo mondiale.
![Prima edizione del Prospect Weekend](https://static.fisg.it/wp-content/uploads/2021/05/15075623/prospect-weekend-1-1024x683.jpg)
La Parola a John Parco
Stiamo lavorando da tempo a questo progetto assieme a tutto il gruppo degli allenatori delle nazionali giovanili, a cominciare da Giorgio De Bettin – commenta Parco – e sono contento di essere finalmente riuscito a partire. I ragazzi hanno affrontato una stagione estremamente complicata a causa del Covid-19, ed è importante che abbiano a disposizione questi momenti per crescere e imparare. Nei primi camp ho visto alcuni ragazzi davvero molto interessanti, vogliamo seguirli e aiutarli a sviluppare il loro talento per fare in modo che diventino i leader della nazionale italiana del futuro.
Ogni fine-settimana, tra i 40 e i 50 ragazzi si ritrovano sul ghiaccio e fuori dalla pista per lavorare sull’aspetto fisico, tecnico e tattico dell’hockey.
Abbiamo elaborato un vero e proprio playbook – continua Parco – da insegnare a tutte le squadre giovanili: dalla under 20 in giù. L’obiettivo è quello di utilizzare lo stesso sistema di gioco per tutte le nazionali italiane, dalla junior alla senior.
Dalla fase offensiva a quella difensiva, dal gioco in power-play al penalty-killing: ogni week-end viene dedicato ad una specifica tematica da analizzare e sviscerare. Oltre allo staff della nazionale – conclude John Parco – ad ogni camp possono partecipare 2-3 guest coach, allenatori giovani che possono imparare come strutturare il lavoro sul ghiaccio e fuori dal ghiaccio. L’obiettivo, infatti, è anche quello di formare i futuri tecnici.
Tra di essi, nel corso dei primi weekend, si è visto l’ex difensore della nazionale italiana, Armin Helfer.
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Andrea Scheurer
Svizzero e italiano. Laureato in Storia Medievale. Da sempre amante dei castelli, percorro le strade della mia amata città, e non solo quelle, provandole ad immaginare nei secoli passati. Grande appassionato e tifoso di sport, in particolare dell’hockey su ghiaccio. Gioco da anni in una squadra amatoriale. Linkedin