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Bucatini all’amatriciana

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Bucatini all’amatriciana
Bucatini all'amatriciana. Preparazione e foto di #incucinaconvik

Piatto tipico di del Lazio

Di IncucinaconVik

L’Amatriciana è un fior di poesia
lo cito, senza dire un’eresia,
scritta col Guanciale e Pecorino
Peperoncino e un pò di Bianco vino,
un goccio di buon Olio e teneri Pelati
poi gli Spaghetti, ben bene amalgamati,
L’Origine il nome ve lo dice
è quella di “Città dell’Amatrice”
(cit. Tommaso Quattrocchi)

Questa ricetta ha origini antiche, sembra si trovi traccia alla fine dell’800 inizi novecento, ma su un ricettario la si vede nel 1927 per la prima volta. Allora si usava metterla cipolla con il guanciale tritato, poi con in tempo si è evoluta diventando un piatto gourmet e con il disciplinare di Amatrice. Sempre restando nel territorio laziale, ho già pubblicato la mia ricetta Cacio e pepe, ho trovato che ha un’origine dalla pasta alla gricia alla quale fu aggiunto il peperoncino e i pomodori, quindi si trattava sempre di un piatto povero ma nutriente per i contadini che si recavano nei campi a lavorare.

IGREDIENTI

320 g di bucatini, 250 g guanciale, 120 g pecorino romano, 1 peperoncino, 600 g pomodori pelati

Tagliare il guanciale a listarelle e non a cubetti, non è una carbonara, metterlo in una padella antiaderente e lasciatelo soffriggere nel suo stesso grasso, a fuoco basso, assolutamente non aggiungere olio o peggio burro, fino a che come dicono a Roma inizia a “SFRIGOLA'”. Il guanciale deve diventare trasparente nella parte grassa, iniziando poi a dorare, e quando sarà ben croccante e abbrustolito – attenzione a non bruciarlo – raccoglietelo con una schiumarola e mettetelo da parte su un piattino, il suo grasso deve restare all’interno della padella.
Tagliare il guanciale a listarelle e lasciatelo soffriggere nel suo stesso grasso,fino a che come dicono a Roma inizia a “SFRIGOLA’”
PROCEDIMENTO

Per prima cosa mettere l’acqua a bollire in una pentola con una presa di sale grosso.  Tagliare il guanciale a listarelle e non a cubetti, non è una carbonara, metterlo in una padella antiaderente e lasciatelo soffriggere nel suo stesso grasso, a fuoco basso, assolutamente non aggiungere olio o peggio burro, fino a che come dicono a Roma inizia a “SFRIGOLA’”. Il guanciale deve diventare trasparente nella parte grassa, iniziando poi a dorare, e quando sarà ben croccante e abbrustolito – attenzione a non bruciarlo – raccoglietelo con una schiumarola e mettetelo da parte su un piattino, il suo grasso deve restare all’interno della padella. Versare i pelati, prima li avremo lavorati e schiacciati per bene con le mani, se volete potete usare anche la passata di pomodori, nella padella e aggiungere qualche listarella di guanciale, lasciate cuocere per 10 /15 minuti riducendo il sugo, scolate gli spaghetti 2 minuti prima del termine di cottura, e continuare in padella, saltando a fuoco vivo per 2 minuti amalgamando bene, unire una buona parte di pecorino, mescolare velocemente. Come avrete notato non ho aggiunto sale in quanto tra guanciale e pecorino la sapidità è notevole, al limite se proprio lo desiderate aggiungete un paio di cucchiaini di sale fino

Impiattate servendosi di una pinza da cucina ed un mestolo formando una spirale, completare con un pò di sugo ed il guanciale, infine un’abbondante manciata di pecorino ovviamente grattuggiato fresco e grossolanamente..

Mi presento, sono Vittorio in arte Vik e amo cucinare. Mi sono trovato solo in casa qualche anno fa, e dovevo in qualche modo nutrirmi … la mia massima preparazione culinaria? un uovo sodo! Così per necessità ho iniziato a studiare sui libri di cucina, provare, sperimentare e devo dire che mi piaceva e mi appassionava sempre più tanto che ho partecipato all’edizione italiana di Masterchef. Ora ho un blog tutto mio incucinaconvik e ogni sabato pubblico una ricetta legata al territorio su Cucina Italiana di EnjoyItalyGo.

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